mardi 22 mai 2007

Abbandonare la Campania e ritornare nella Basilicata o, meglio, nella “Grande Lucania”.

E’ questa la proposta di un nutrito gruppo di sindaci del Vallo di Diano, Cilento e Golfo di Policastro ai quali si aggiunge il sostegno di imprenditori locali e, ovviamente, della popolazione.


La “rivolta” scoppiata nel luglio 2006 come occasione per contrastare i tanti, troppi villeggianti napoletani, che affollavano le coste del cilento, si sta estendendo a macchia d’olio, tanto che nei primi due mesi, già 21 comuni aderirono al movimento pro Lucania. Centri come Capaccio, Vibonati, Castellabate con i loro sindaci in testa hanno dato vita alla rivolta antinapoletana ed anticampana, ed ora i comitati civici per la “Grande Lucania” sono, ormai, in quasi tutti i comuni della zona, quali Ascea, Sapri, Vallo della Lucania, Padula, Sala Consilina, Atena Lucana. L’apparteneneza alla lucania di questo territorio, denso di storia e cultura, terminò sotto il dominio di Giuseppe Bonaparte, che lo annesse alla Campania; questa decisione fu, inoltre, confermata dai Borboni, dai Savoia e da Mussolini durante il Fascismo, ed anche nel dopoguerra fino ad oggi.

E’ bene però, capire meglio i perchè di questa volontà di ritornare in Lucania da parte delle popolazioni del Cilento e del Vallo di Diano.

C’è da dire, innanzitutto, che la Basilicata è una delle regioni del sud che vengono amministrate meglio, è la migliore ad amministrare i fondi sia europei che derivanti dalle estrazioni petrolifere in Val d’Agri e ad investire nella ricerca, non a caso l’Università della Basilicata è la prima del Mezzogiorno.


Al contrario, i comuni campani, appartenenti soprattutto all’area scissionista, spesso non vedono arrivare, dalla regione, i fondi necessari allo sviluppo economico, sociale e culturale della propria comunità.

Questi centri, molti dei quali non superano i duemila abitanti, vivono i più diffusi e difficili problemi come il continuo spopolamento e la mancanza di lavoro prima di tutto; il passaggio dalla Campania alla Basilicata significherebbe la possibilità di un miglioramento delle situazioni sopra evidenziate.

Dalla classe politica lucana si registrano, in generale, molti pareri positivi riguardo a questo storico ed epocale progetto, insomma, sul fronte lucano la questione viene affrontata a viso aperto e si stringono, giorno dopo giorno, alleanze con il Vallo di Diano ed il Cilento.

Per il momento, il dibattito istituzionale è incentrato principalmente su come creare una maggiore interazione e sviluppare progetti di interesse comune per la Val d’Agri ed il Vallo di Diano e Cilento.