E’ questa la proposta di un nutrito gruppo di sindaci del Vallo di Diano, Cilento e Golfo di Policastro ai quali si aggiunge il sostegno di imprenditori locali e, ovviamente, della popolazione.
La “rivolta” scoppiata nel luglio 2006 come occasione per contrastare i tanti, troppi villeggianti napoletani, che affollavano le coste del cilento, si sta estendendo a macchia d’olio, tanto che nei primi due mesi, già 21 comuni aderirono al movimento pro Lucania. Centri come Capaccio, Vibonati, Castellabate con i loro sindaci in testa hanno dato vita alla rivolta antinapoletana ed anticampana, ed ora i comitati civici per la “Grande Lucania” sono, ormai, in quasi tutti i comuni della zona, quali Ascea, Sapri, Vallo della Lucania, Padula, Sala Consilina, Atena Lucana. L’apparteneneza alla lucania di questo territorio, denso di storia e cultura, terminò sotto il dominio di Giuseppe Bonaparte, che lo annesse alla Campania; questa decisione fu, inoltre, confermata dai Borboni, dai Savoia e da Mussolini durante il Fascismo, ed anche nel dopoguerra fino ad oggi.
E’ bene però, capire meglio i perchè di questa volontà di ritornare in Lucania da parte delle popolazioni del Cilento e del Vallo di Diano.
C’è da dire, innanzitutto, che
Al contrario, i comuni campani, appartenenti soprattutto all’area scissionista, spesso non vedono arrivare, dalla regione, i fondi necessari allo sviluppo economico, sociale e culturale della propria comunità.
Questi centri, molti dei quali non superano i duemila abitanti, vivono i più diffusi e difficili problemi come il continuo spopolamento e la mancanza di lavoro prima di tutto; il passaggio dalla Campania alla Basilicata significherebbe la possibilità di un miglioramento delle situazioni sopra evidenziate.
Dalla classe politica lucana si registrano, in generale, molti pareri positivi riguardo a questo storico ed epocale progetto, insomma, sul fronte lucano la questione viene affrontata a viso aperto e si stringono, giorno dopo giorno, alleanze con il Vallo di Diano ed il Cilento.
Per il momento, il dibattito istituzionale è incentrato principalmente su come creare una maggiore interazione e sviluppare progetti di interesse comune per
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